Collegamenti Marittimi per raggiungere la Sardegna via Nave e Traghetto

Il traghetto è uno dei due metodi utili per raggiungere la Sardegna: se desiderate conoscere tutte le tratte disponibili per arrivare in questa splendida regione continuate a leggere il nostro articolo. Infatti, illustreremo quali sono i collegamenti marittimi per raggiungerla e tutte le cose da sapere.

Collegamenti marittimi per la Sardegna: i porti principali

Tra i porti principali della Sardegna vi è, senza dubbio, quello di Cagliari, collegato con diversi altri porti di Italia: Napoli, Palermo, Arbatax e Civitavecchia. Ancora, vi è il porto di Olbia, collegato con la gran parte dei porti di Italia poiché più facilmente raggiungibile, ed è la scelta ideale se volete trascorrere le vostre vacanze in Costa Smeralda o nel nord Sardegna. Tra le tratte con Olbia, vi sono quelle che sbarcano a Piombino, Livorno, Arbatax, Genova e Civitavecchia. Per quanto riguarda Arbatax, sebbene sia un piccolo porto offre numerose tratte, ad esempio quelle che lo collegano a Cagliari, Civitavecchia e Genova. Inoltre, è la scelta adatta se avete deciso di prenotare le vostre vacanze nell’entroterra della Sardegna, ovvero nella zona dell’Ogliastra.

Gli ultimi due porti presenti in Sardegna sono quello di Golfo Aranci e di Porto Torres. Il primo è stato particolarmente utilizzato sin dal passato per lo sbarco di numerosi passeggeri provenienti da tutta la penisola e offre collegamenti con Livorno. Porto Torres, invece, è il secondo porto della Sardegna per quantitativo di passeggeri e il primo collegamento diretto con Genova ad essere stato realizzato.

Collegamenti marittimi per la Sardegna: cosa c’è da sapere

Le principali compagnie navali che si occupano dei collegamenti marittimi in Sardegna i cui biglietti puoi prenotar online sul portale di booking https://www.traghettiperlasardegna.com sono la Tirrenia, la Moby, la Corsica Sardinia Ferris, la Grimaldi Lines e Grandi Navi Veloci. Ma vediamole nel dettaglio.

1) Tirrenia

La Tirrenia è una tra le compagnie navali principali della Sardegna, che nasce negli anni 30 e che collega al resto della penisola i porti di Olbia, Porto Torres, Santa Teresa (per la Corsica) e Arbatax. I collegamenti tra di loro avvengono ogni giorno, eccetto quelli da Livorno (da Porto Torres) e Piombino (da Olbia).

2) Moby

La Moby presenta collegamenti da Olbia con Genova, Livorno, Piombino e Civitavecchia, ma anche per l’Isola d’Elba e Bonifacio con Santa Teresa di Gallura. Anche le loro tratte possono essere prenotate ogni giorno e avrete la possibilità di scegliere tra un posto sul ponte, la cabina o nelle poltrone.

3) Corsica Sardinia Ferris

Questa compagnia è di origine francese e ha il compito di collegare Livorno, Piombino, Savona, Nizza e Tolone con Golfo Aranci e Porto Torres.

4) Grimaldi Lines

La Grimaldi Lines, sebbene all’inizio fosse utilizzata soprattutto per il trasporto merci, oggi si occupa anche del trasporto passeggeri, offrendo collegamenti per la Sardegna da Civitavecchia, Napoli, Livorno e Piombino.

5) Grandi Navi Veloci

Infine, abbiamo Grandi Navi Veloci, la compagnia che effettua tutte le tratte sopra indicate per le altre compagnie, con l’aggiunta di Bonifacio (per Santa Teresa di Gallura) e Ajaccio (per Porto Torres).

Condurre un’imbarcazione: entro le 12 miglia o senza limiti?

Quando si vuole prendere la patente nautica si può optare per quella entro le 12 miglia dalla costa o per quella senza limiti: la differenza tra i due documenti è data dalle materie di studio necessarie per superare l'esame e quindi conseguire la patente stessa, come verrà illustrato di seguito.

 

Caratteristiche ed esame della patente nautica entro le 12 miglia

Quella entro le 12 miglia può essere considerata il livello basic di patente nautica e può essere conseguita per la conduzione di imbarcazioni a motore fino a 24 metri di lunghezza. Se si vuole condurre una barca a vela, sempre di dimensioni non superiori ai 24 metri si dovrà effettuare un'integrazione, ossia svolgere un esame più completo che richiede il raggiungimento di alcune competenze specifiche. Per affrontare al meglio l'esame si può scegliere di seguire un corso specifico presso una scuola nautica: oggi le migliori realtà di questo settore propongono corsi di gruppo in classe o lezioni online, nonché corsi personalizzati e formule week-end per permettere a tutti di seguire le lezioni con istruttori professionisti in grado di fornire non solo nozioni, ma anche consigli e suggerimenti dettati dall'esperienza di navigazione.

L'esame per il conseguimento della patente entro le 12 miglia prevede una prova teorica e una pratica, la prima da svolgere presso la sede della scuola alla quale si fa riferimento, la seconda da effettuare in mare o sulle acque di un lago.

 

Navigare senza limiti dalla costa

Il livello di base per condurre le imbarcazioni prevede che non ci si possa allontanare più di 12 miglia dalla costa: si tratta comunque di una patente che offre moltissime possibilità di esplorazione delle coste italiane e delle piccole isole a ridosso della costa stessa. Per poter navigare in mare aperto, invece, è necessario conseguire la patente nautica senza limiti che, come dice il termine stesso, non prevede limiti di distanza dalla costa. Le differenze tra le due tipologie di patente non riguardano solo gli argomenti dell'esame e, quindi, la tipologia di corso da frequentare; un elemento di particolare importanza che sancisce la maggiore importanza della patente oltre le 12 miglia rispetto a quella entro le 12 miglia è che quest'ultima può essere conseguita anche presso gli uffici provinciali delle motorizzazioni civili. La patente nautica oltre le 12 miglia, invece, può essere rilasciata solo dopo aver svolto esami con commissioni esaminatrici specifiche, ossia quelle delle Capitanerie di Porto o della Guardia Costiera.

Per quanto riguarda invece le materie di studio, va sottolineato che per conseguire una patente nautica senza limiti sarà necessario disporre di competenze più approfondite rispetto a quelle richieste per la patente entro le 12 miglia. In particolare si dovranno studiare l'aspetto normativo della navigazione in mare, acquisire competenze nella lettura e interpretazione delle carte nautiche, nell'utilizzo della bussola e dei moderni strumenti di rilevamento e orientamento, nel tracciamento e nella correzione delle rotte, nelle segnalazioni marittime e nel linguaggio tecnico. Oltre alle competenze teoriche si dovranno inoltre acquisire conoscenze pratiche relative alle manovre, in particolare di ormeggio e disormeggio, nonché alle operazioni necessarie per fronteggiare mareggiate e cattivo tempo; ancora, si dovrà apprendere ad utilizzare le dotazioni di sicurezza e ad effettuare operazioni di salvataggio per recupero di uomo in mare. Se l'esame è relativo non alle imbarcazioni a motore ma a vela, un ulteriore aspetto da prendere in considerazione sarà la competenza specifica nelle operazioni necessarie per issare e ammainare le vele e per mantenere la rotta con bussola magnetica.

 

Dalla patente entro alla patente oltre le 12 miglia

Nel linguaggio nautico comune si parla spesso di patente entro o patente oltre, per indicare, rispettivamente, il documento che autorizza solo alla navigazione entro le 12 miglia dalla costa e quello che, invece, non presenta limiti di distanza dalla costa. Chi già dispone di una patente entro, ma vuole incrementare le proprie possibilità di navigazione con una patente oltre, non dovrà procedere con un nuovo esame ma potrà effettuare direttamente un esame integrativo teorico. L'esame pratico sarà richiesto solo se il passaggio previsto è da patente entro per conduzione di barca a motore a patente oltre per conduzione di imbarcazione a vela.

Le principali differenze tra le due patenti sono legate soprattutto all'aspetto matematico e di calcolo: per poter navigare senza limiti, infatti, è necessario avere le competenze per operare con le carte, effettuando il calcolo della deriva e dello scarroccio, utilizzando nozioni goniometriche fondamentali per non trovarsi in direzioni completamente differenti da quelle previste.

 

Per concludere

La conduzione di un'imbarcazione, se può essere semplice limitatamente alla navigazione presso la costa, diventa sicuramente più complessa in mare aperto, quando i punti di riferimento sono ben pochi e bisogna poter contare soprattutto sulle competenze acquisite durante la formazione per l'acquisizione della patente. Per questo motivo è fondamentale affidarsi a scuole nautiche di elevata professionalità, in grado di garantire una preparazione di alto livello. A Milano, tra le scuole che offrono la possibilità di conseguire la patente nautica senza limiti nonché di effettuare il passaggio dalla patente entro a quella oltre, vi è Vivere La Vela (www.viverelavela.com), che propone diverse tipologie di corsi frontali e online e con prove pratiche in mare o sulle acque del lago di Como.

Passione per il mare e cura della propria barca: la vela come stile di vita

Molte persone credono che avere una barca a vela sia un vezzo, quel qualcosa in più da tirare fuori nelle belle giornate di sole per andare al largo alla ricerca di un po’ di privacy, a prendere la tintarella insieme agli amici, a mangiare il pesce appena pescato e simili. Niente di più sbagliato. La barca a vela non è affatto un vezzo. Coloro che hanno una barca vivono la vela come un vero e proprio stile di vita.

Prima di tutto non la tirano fuori solo nelle belle giornata, ma non appena se ne presenti l’occasione, e inoltre quando il tempo non è dei migliori ma si ha una giornata libera quella diventa l’occasione per prendersi cura al meglio della propria imbarcazione, pulendola in modo intenso, sistemando i suoi interni, sostituendo quei pezzi che con il passare del tempo si sono danneggiati o comunque risultano non più tanto performanti. Ormai non si va più ad acquistare pezzi per la propria barca nei negozi presenti in città, ma si fa affidamento ovviamente sui nautica shop disponibili online, così da risparmiare un po’ di soldi e da poter fare acquisti per la propria imbarcazione ogni giorno, anche quando si ha poco tempo a propria disposizione. Cambiano le modalità insomma, ma la cura della propria barca resta ancora oggi di fondamentale importanza.

Americas’ Cup, Le novità sulle barche con vele autogonfiabili

Vele tradizionali, o forse no. In vista della 36° America’s Cup si ragiona su come sarà la struttura delle nuove barche, pronte a dire addio ad ali rigide, capaci di movimentarsi tra terra e bordo. Troveremo le vele di prua normali, anche se la più grande sorpresa potrebbe essere legata a una vela che si gonfia in autonomia con il vento e si regola come le tradizionali “old style”. E’ un salto nel futuro, con un occhio fisso sul passato, che porterà a tornare al monoscafo, per dare il via a una mini-rivoluzione sostanziale.

Nuove barche AC75 lunghe ben 22 metri

I progettisti del team Emirates Team New Zealand e quelli di Luna Rossa hanno lavorato sulla nuova imbarcazione, la AC75, che è un monoscafo rivoluzionario, lungo 22,86 metri e dotato di appendici di oltre cinque metri ciascuna. Il loro compito è quello di dare velocità e spettacolo davanti a qualsiasi condizione di vento e di mare.

Vela, E’ nata Prada Cup: Luna Rossa torna in acqua da protagonista

Luna Rossa farà il suo grande ritorno in acqua e sarà un evento che non potrà passare inosservato. L’imbarcazione di Patrizio Bertelli (patron di Prada) sarà la sfidante di Team New Zealand, defender della prossima Coppa America. La nuova grande avventura targata America’s Cup, si concluderà nel 2021, nelle acque di Auckland, proprio in Nuova Zelanda. La fase preliminare invece si dovrebbe svolgere in Italia.

PER VINCERE L’AMERICA’S CUP E’ NECESSARIO PRIMA VINCERE LA LOUIS VUITTON CUP

Sin dal 1983 la Louis Vuitton Cup Challenger Selection Series si è tenuta ogni qualvolta vi sia stata più di una squadra che ambisse all’America’s Cup. Il suo ruolo è duplice: selezionare il miglior team sfidante tra quelli presenti e rappresentare la competizione più valida per le squadre sfidanti, in modo che il vincitore della serie possa contare sulla preparazione migliore possible per l’eventuale successo contro il Defender nella gara per assegnare la Coppa America.

Prima del 1983 lo sfidante non aveva mai prevalso sul Defender nei 25 tentativi occorsi dal 1870 per vincere la Coppa America. Negli ultimi 27 anni vi sono state ben sette Louis Vuitton Cup (’83, ’87, ’92, ’95, ’00, ’07) in cui il vincitore ha battuto il Defender nelle successive gare di Coppa America in quattro occasioni.

DA JOHN BERTRAND A DEAN BARKER

Nel 1983 l’australiano John Bertrand guidò Australia II, la leggendaria barca con chiglia alata, verso la vittoria nella prima regata della Louis Vuitton Cup di Newport, RI, USA. La storia racconta come, una volta in gara e con l’esperienza della Louis Vuitton Cup, Bertrand vinse la Coppa America mettendo fine alla più lunga egemonia nello sport, durata ben 132 anni.

“Nell’estate del 1983 abbiamo cambiato il corso della storia della Coppa America. La vittoria è tutt’oggi considerata uno tra gli eventi più significativi dell’Australia moderna. Ma per vincere l’America’s Cup abbiamo dovuto prima vincere la Louis Vuitton Cup. A quel tempo Louis Vuitton divenne custode della storia e delle tradizioni della Coppa America, creando un’aura di unicità intorno all’evento. Ci auguriamo continui a lungo nel tempo,” aggiunge John Bertrand – Skipper di Australia II.

I vincitori della Coppa America

1851 America Stati Uniti New York YC
1870 Magic Stati Uniti New York YC
1871 Columbia Stati Uniti New York YC
1876 Madeleine Stati Uniti New York YC
1881 Mischief Stati Uniti New York YC
1885 Defender Stati Uniti New York YC
1886 Mayflower Stati Uniti New York YC
1887 Volunteer Stati Uniti New York YC
1893 Vigilant Stati Uniti New York YC
1895 Defender Stati Uniti New York YC
1899 Columbia Stati Uniti New York YC
1901 Columbia Stati Uniti New York YC
1903 Reliance Stati Uniti New York YC
1920 Resolute Stati Uniti New York YC
1930 Enterprise Stati Uniti New York YC
1934 Rainbow Stati Uniti New York YC
1937 Ranger Stati Uniti New York YC
1958 Columbia Stati Uniti New York YC
1962 Weatherly Stati Uniti New York YC
1964 Constellation Stati Uniti New York YC
1967 Intrepid Stati Uniti New York YC
1970 Intrepid Stati Uniti New York YC
1974 Courageous Stati Uniti New York YC
1977 Courageous Stati Uniti New York YC
1980 Freedom Stati Uniti New York YC
1983 Australia II Australia Royal Perth YC
1987 Stars & Stripes Stati Uniti San Diego YC
1988 Stars & Stripes Stati Uniti San Diego YC
1992 America3 Stati Uniti San Diego YC
1995 Black Magic Nuova Zelanda Royal New Zealand YS
2000 New Zealand Nuova Zelanda Royal New Zealand YS
2003 Alinghi Svizzera Societe Nautique de Geneve
2007 Alinghi Svizzera Societe Nautique de Geneve
2010 Bmw Oracle Stati Uniti Golden Gate YC San Francisco

La Sfida Italiana

La storia delle partecipazioni italiane in America’s Cup inizia nelle acque di Newport nel 1983 con l’indimenticabile Azzurra, messa in acqua dallo Yacht Club Costa Smeralda e progettata da Andrea Vallicelli. Con Mauro Pelaschier al timone e Cino Ricci come skipper Azzurra si comporta assai onorevolmente, tenuto conto che in fin dei conti si tratta di un esordio assoluto. Gli italiani che l’anno prima avevano provato la gioia di una vittoria ai mondiali di calcio vivono l’avventura di azzurra con grande entusiasmo e passione. Alla fine su sette imbarcazioni sfidanti Azzurra arriva terza, ma moltissimi italiani, adesso sanno cos’è l’America’s Cup.

Nel 1987 a Perth in Australia, l’Italia schiera ben due team. Ad Azzurra per lo Yacht Club Costa Smeralda, si aggiunge Italia per lo Yacht Club Italiano di Genova. Stavolta i risultati sono veramente deludenti. Azzurra rimedia un undicesimo posto su tredici sfidanti. Italia arriva settima.

La Storia della Coppa America

Il 22 agosto 1851 per festeggiare la prima esposizione universale di Londra venne organizzata una regata nei pressi dell’ isola di Wight. Venne messa in palio una coppa, realizzata dal gioielliere della regina, Garrard, chiamata Coppa delle Cento Ghinee, visto che tanto era costata. Gli inglesi invitarono a partecipare il New York Yacht Club, il quale per l’occasione fece costruire una goletta che fu chiamata “America”. La goletta America attraversò l’oceano atlantico, gareggiò contro ben 14 scafi inglesi e vinse, entrando nella leggenda. Da allora per decenni e decenni gli inglesi tentarono in tutti i modi di riportare in patria la loro coppa. Non ci sono mai riusciti. Saranno gli australiani nel 1983 a portare, per la prima volta, l’America’s Cup fuori dagli States…

America’s Cup, New Zealand si porta sul 6-1 e Luna Rossa pensa al ritorno

Team New Zealand continua a confermare la sua potenza in acqua e lo fa portandosi sul 6-1 contro gli Oracle Team Usa. Nonostante i tentativi, il dominio dei neozelandesi è ancora una volta netto e le due regate sono ancora una volta a senso unico.

Lo strapotere dei neozelandesi pronti a vendicare il risultato del 2013

Nella prima regata il timoniere Peter Burling ha battuto il rivale Jimmy Spithill con 3 secondi e 50 metri di vantaggio. All’arrivo alla quinta boa poi gli americani vengono doppiati, quasi a testimoniare quanto sia superiore l’aggressività e tattica da parte del team attualmente in vantaggio.